Qui trovate alcuni quote dell’articolo pubblicato su Alley Oop, il blog, ideato e curato da Monica D’Ascenzo, ospita contributi di giornalisti del gruppo Sole 24 Ore e di autori indipendenti.
Se da un lato si acclama da diversi fronti che una didattica di tipo frontale che si limiti a travasare contenuti nelle menti dei bambini debba essere superata, dall’altro bisogna evitare di cadere nel tranello di considerare come panacea il mero allenamento di soft skills. Crediamo che i contenuti scolastici non vadano tralasciati ma che acquisiscano un valore maggiore se al bambino viene concessa la possibilità, una volta acquisiti, di manipolarli creativamente. Ecco allora che le molteplici conoscenze ed esperienze costituiscono un serbatoio dal quale attingere per mettere in moto la propria creatività, sempre che a questa venga dato spazio. Come diceva Munari «l’individuo creativo è in continua evoluzione e le sue possibilità creative nascono dal continuo aggiornamento e dall’allargamento della conoscenza in ogni campo»
Paola Maria Sala.
Siamo convinte che promuovere la creatività nella scuola sia possibile e straordinariamente fruttuoso se si predispongono in classe occasioni in cui l’obiettivo principale non sia l’assimilazione, l’esecuzione, l’applicazione, ma nelle quali il bambino possa immaginare possibilità, prefigurare percorsi alternativi, arricchire i temi proposti con elementi personali. Durante le nostre attività laboratoriali, favoriamo la creazione in classe di un clima empatico e non giudicante, privo di vincoli espressivi, nel quale i bambini si sentono liberi di spaziare con l’immaginazione senza paura di sbagliare.
Marianna Brescacin.